lo SDO secondo me
Comune di Roma - 1992
concorso internazionale di idee - primo premio


Le strutture direzionali dovrebbero essere grandi edifici flessibili, microcosmi abitati, automatizzati, collegati fra loro da strade pensili e percorsi meccanizzati. Edifici capaci di sostenere alternative impreviste e progettazioni differite nel tempo e di diversi architetti al di là delle loro definite caratteristiche dimensionali, in particolare un sistema a PIASTRA SOPRAELEVATA permetterebbe l'ampliamento sia orizzontale che verticale dei corpi per uffici lasciando la possibilità di utilizzare la fascia intermedia a PIANTA LIBERA per attività speciali, sia interne, ma anche indipendenti dalla struttura direzionale avendo come vincolo la maglia strutturale. Si conformano delle grandi cavità, quasi «caverne» - liberamente attrezzabili in relazione alle esigenze che di volta in volta si possano presentare. Gli edifici a torre lungo l'asse direzionale costituiscono SEGNALI a grande scala e nella loro diversa identità contribuiscono alla riconoscibilità dei luoghi. Il sistema della mobilità sostanzialmente simile a quello studiato dal piano quadro - comprende le grandi arterie di collegamento accettandone il peso e l'impatto, mentre per la viabilità locale e interquartiere utilizza, potenziandola, la griglia viaria esistente sulla quale si appoggiano i nuclei residenziali, integrati generalmente, con edifici a destinazione commerciale, mista ad uffici privati.

LO SDO SECONDO ME
                               
PLANIMETRIA URBANA   SCHEMI PLANIMETRICI E PROSPETTIVE   PIANTE PIASTRA   VEDUTA AEREA
 

 

BIBLIOGRAPHY
«L'industria delle costruzioni», n.249/250, luglio agosto 1992.
«La Casa Nuova», n. 2, ottobre 1992.
«XY Dimensioni del disegno», gennaio giugno 1993.
«Controspazio», n.5, settembre/ottobre 1995.

EXHIBITIONS
Acquario di Roma, 22 aprile - 14 maggio 1992