nuovo
plesso scolastico Il sito appartiene a un sistema di vuoti compresi fra Sassomarconi e il fondo valle degradando in direzione dell'ampia ansa che forma l'autostrada Roma-Milano. Al fine di evitare l'errore del fuori scala nel frammentario tessuto circostante, si è escluso il principio di collocare tutte le parti dell'organismo in un unico volume, soluzione architettonica che tanta edilizia pubblica ha discutibilmente rincorso in passato, generando spesso megastrutture inadatte a rafforzare l'aggregazione sociale e quel senso di appartenenza necessario per una appropriazione civile dei luoghi. Nella proposta le due scuole, la palestra, il centro pasti, il volume della biblioteca e del centro informatico, sono elementi discreti e riconoscibili, dotati di una propria identità. Tutti gli edifici sono aggregati intorno a un percorso pedonale interno, una successione di spazi aperti di sezione e uso variabili. Le scuole, strutturate su due livelli sfalsati di mezzo piano, sono orientate verso il lato più panoramico dell'area. La distribuzione a piani sfalsati consente di ridurre i dislivelli interni. L'impianto «a pettine» permette di ricavare fra i corpi delle aule, cortili assolati e panoramici, che accrescono la qualità degli spazi interni ed esterni. Patii e doppie altezze qualificano gli spazi per le attività collettive e gli atri. I servizi previsti (palestra, biblioteca-laboratorio informatico e centro pasti) formano una spina edificata che separa il cuore del polo scolastico dal fabbricato industriale adiacente, attraverso una nuova strada carrabile privata di servizio |
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arch.
L. Montuori, arch. R. Petrachi, arch. M. Checchi.
Impianti:
prof. arch. F. Bianchi, arch. R. Carratù
BIBLIOGRAPHY
G.
Rebecchini, P.V. Dell'Aira, C. Naseddu, a cura di, Giovani
architetti romani, Gangemi editore, Roma 2004
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